Arte, Artigianato ed altre inutilità

QUANDO: 
Sabato 7 Giugno dalle ore 15 alle ore 22
Domenica 8 Giugno dalle ore 15 alle ore 19

Sabato 7 Giugno orario aperitivo DJ set con Francesco Battipede.


DOVE:
Laboratorio di Falegnameria artigianale Via Mella 9/C Concesio - BS

COME E PERCHE':
Quando ci troviamo di Fronte ad un manufatto, raramente è possibile cogliere i segni dell'intervento dell'uomo, la fatica, il sudore, gli stati d'animo, il tempo dedicato, le competenze dispiegate, gli strumenti di lavoro che hanno collaborato. Se non attraverso piccole tracce rivelatrici, indirizzate alla sensibilità di pochi, il percorso umano e professionale che porta alla realizzazione di un oggetto d'arte o d'artigianato rimane dietro le quinte dello spettacolo che mette in mostra l'oggetto stesso.
L'appuntamento Arte Artigianato ed altre Inutilità, vuole aprire le quinte, andare dietro lo spettacolo e mostrare, in un dialogo serrato con le opere in mostra, il luogo della produzione, dove le fatiche si consumano in vista di un risultato finale che fino alla sua realizzazione è solo immaginato.
Opere d'arte appartenenti a divesi linguaggi verranno installate all'interno del laboratorio artigianale, inserite dagli artisti stessi fra macchinari, banchi di lavoro, tavole in legno, scarti di lavorazione. A cercare quasi un'osmosi evocativa dela loro nascita, un ritorno introspettivo alla propria generazione, in un'operazione culturale che torna a riappropriarsi della sua interezza attraverso il recupero e l'esposizione della componente fisica ed emozionale che accompagna l'uomo nella realizzazione dell'opera.
Manca da definire perchè questo titolo: Arte Artigianato ed altre Inutilità.
Torna la riflessione sull'importanza degli elementi immateriali nella formazione personale e dei popoli, cosa c'è di più inutile, ma al contempo più nutriente della bellezza, dell'emozione suscitata dall'arte, dalla perizia nel costruire oggetti dedicando la massima attenzione e dedizione? 
In un'epoca dove il centro commerciale è l'antica piazza, l'agorà contemporanea, il luogo del consumo compulsivo, dove il fulcro del dialogo e dell'interazione è la fruizione acritica e stereotipata del prodotto, dove assistiamo alla deprivazione sensoriale attraverso quei non luoghi asettici e puramente utilitaristici dall'estetica esistenziale avvilente.
Ecc, arte ed artigianato diventano delle inutilità in questo contesto, delle appendici romantiche destinate ai più sensibili, inadatti, sopravvissuti in riserve recintate, esseri in via d'estinzione, qualcosa di vecchio. Oppure sono proprio elementi come l'arte e l'artigianato i grimaldelli di una nuova interpretazione della contemporaneità, più libera, emancipata, adatta all'uomo ed alle sue prorogative e potenzialità?


Alcune foto dell'inaugurazione:

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